Sardegna . Sigismondo Arquer - Racconti, cultura, collezionismo, articoli

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LA STORIA DI SIGISMONDO ARQUER di L. Dore
Cari Amici di Generazionemaxi.it, desidero segnalarVi una storia interessante e poco conosciuta, la storia di Sigismondo Arquer.
Qualche anno fa ho acquistato su internet, da un sito tedesco, la cartina della Sardegna sottoriportata. È della metà del ‘500 e per me, che porto un cognome sardo, la ragione che aveva mosso al mio acquisto era che, tra i pochi riferimenti geografici in essa indicati, notavo il paese di origine della mia famiglia, vale a dire Ploaghe (Puagre, nella cartina) nell’attuale provincia di Sassari. Mai e poi mai avrei pensato all’ulteriore e ben più importante significato che questa cartina avrebbe rivelato: la prova per la condanna a morte, da parte dell’Inquisizione, di colui che l’aveva creata!
Mappa Sardegna '500   
Premetto che sui siti di Wikipedia.it, Treccani.it ed altri, una ricerca sul nome di Sigismondo Arquer vi fornirà molte ed interessanti informazioni.
Ma andiamo per gradi: notai da subito che la cartina, in tedesco, era scritta anche sul retro (ovviamente per me indecifrabile); la cartina era attribuita al famoso geografo, cosmografo e cartografo tedesco Sebastian Münster.
Francescano, aderente in seguito alla riforma luterana, professore di ebraico a Basilea, autore della pubblicazione della Bibbia in ebraico e in latino, Münster è rimasto famoso per la pubblicazione di uno dei primi atlanti del mondo, la Cosmographia Universalis, un testo che riportava anche succinte informazioni dei luoghi descritti nelle cartine. La mia cartina della Sardegna proveniva proprio da quell’atlante! Sigismondo Arquer, di nobile famiglia cagliaritana, si era laureato in diritto civile e canonico e in teologia a Pisa e Siena; tornato in Sardegna aveva raggiunto, giovanissimo, cariche di altissimo prestigio per conto dell’imperatore spagnolo, tra le quali quella di avvocato fiscale dell’isola, carica che gli procurò – inevitabilmente - le inimicizie delle potenti famiglie nobili cagliaritane.
La “scoperta” della sua breve storia della Sardegna (pubblicata dopo alcuni anni in latino) lo rese oggetto di delazioni presso gli Spagnoli da parte di queste famiglie e di accusa di eresia: e, a dire il vero, durante gli anni passati per gli studi in Toscana, Arquer era entrato in contatto con il movimento protestante, probabilmente con lo stesso Sebastian Münster. Proprio tramite lui aveva ricevuto l’incarico di redigere (oggi si direbbe “in subappalto”) la carta della Sardegna: ma ciò che riportò nella Sardiniae brevis historia et descriptio (inserita nella Cosmographia), in particolare sul clero sardo, da lui definito ignorante e moralmente depravato, oltre ad alcune critiche nei confronti della durezza dimostrata dal tribunale dell’Inquisizione, gli furono fatali.
L’istruttoria contro Arquer procedette inesorabile: fu arrestato nel 1563 in Spagna e rinchiuso nelle carceri dell'Inquisizione a Toledo; cercò di difendersi da solo attraverso un copioso memoriale, subì diversi processi di tortura e infine fu mandato al rogo il 4 giugno 1571. Quella piccola cartina (e quello che vi sta scritto sul retro) gli furono fatali. Una sorta di precorritore di quel Giordano Bruno che, circa trent’anni dopo, sarà arso vivo dalla stessa Inquisizione, in Campo de’ fiori.
Un cordiale saluto, Luciano Dore
Post scriptum: mi sono recato negli uffici della Regione Sardegna, nel settembre scorso, per motivi di lavoro: in una sala riunioni è riportata la riproduzione ingrandita e un po’ sfuocata della carta della Sardegna elaborata da Sigismondo Arquer; ho chiesto ad alcuni presenti, nessuno ne conosceva la storia, le origini, i fatti ad essa correlati … Mi sono tornate in mente le parole del proemio delle Storie di Erodoto, quasi un ammonimento a non dimenticare:
Questa è l’esposizione della storia di Erodoto di Alicarnasso, affinché le vicende degli uomini, con il tempo, non vengano dimenticate …
 
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