Polpette avvelenate - Racconti, cultura, collezionismo, articoli

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Polpette avvelenate.
Adriano C. ci segnala un episodio imperdonabile.
Purtroppo succede ed è poi soggettivo addossare a qualcuno la responsabilità dell’accaduto. In una città irrispettosa ed individualista come Roma capita di trovare sul marciapiede escrementi di cane. E’ da capire il giusto risentimento di chi sta camminando e ancora peggio di chi li calpesta ma se gli escrementi sono davanti alle vetrine di un negozio e il giorno dopo alcuni cani della zona restano intossicati per aver ingerito polpette avvelenate è anche naturale ipotizzare l’autore di questo misfatto anche se poi si dice che potrebbe essere stato chiunque. Un fatto esecrabile sia per chi non ha raccolto l’escremento sia per lo sconsiderato che ha posto le polpette. In questo episodio un cane è morto ed un altro, un giovane beagle, si è salvato per l’intervento immediato di un veterinario. Certo è che chi ha messo le polpette per vendicare una scarpa sporca non si sarà reso conto che la morte di una animale domestico, specialmente se per mano dell’uomo, ha ripercussioni notevoli sulle persone che l’amavano. Poteva essere l’unica compagnia di chi lo deteneva, poteva essere la gioia di qualche bimbo, con la sua affettuosa devozione poteva riempire un vuoto affettivo. Tante situazioni in cui avere un animale amico fa distrarre da un dispiacere subìto. Nell’episodio descritto certamente chi ha messo le polpette non ha mai avuto animali-amici ma certamente i suoi amici del bar saranno i peggiori animali, come lui.
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