Un incidente d'auto
Succede di essere coinvolti in un notevole incidente d'auto del quale non si é responsabile. E' una esperienza che resta come un ricordo indelebile.
Un ricordo del 1983. Ero in viaggio sull'autostrada da Roma verso Napoli, a pochi chilometri da Frosinone, un po' di nebbia ma comunque una visibilità accettabile. Avevo un'auto che al massimo faceva i 110 Km/ora e per superare un camion con rimorchio stracarico di merce avevo fatto fatica. La motrice di un colore ed il rimorchio diverso indicavano che era un trasporto un po' arrangiato. Il traffico si ferma, c'e un incidente e in lontananza si vedono pompieri all'opera sulla strada in leggera discesa. Lascio alcuni metri tra me e l'ultima macchina della fila ma non mi sentivo tranquillo. Però guardando nello specchietto retrovisore vedo che già si era fermata un'altra macchina dietro di me. Meno male, una protezione. Passano pochi secondi, guardo nuovamente nello specchietto e intravedo il camion che avevo superato che non si fermava. Dove va? Riguardo. La macchina dietro di me non c'era più e il camion arrivava veloce proprio dietro di me. Sterzo a destra e faccio per togliermi ma un boato e poi più niente. Mi riprendo e mi ritrovo sdraiato in macchina sul sedile ribaltato e non so quanto tempo può essere passato. Sono fermo in una piazzola di sosta ove l'auto era stata sbalzata scavalcando un cordolo, mal di testa e collo dolorante. Scendo. Uno strano silenzio nelle orecchie. L'autotreno era ora fermo ma sovrastava alcune macchine, la carreggiata era piena di scatolette di mangime per cani e gatti, i pompieri lavoravano con la fiamma ossidrica sulla carcassa di un'auto schiacciata. Non descrivo il resto perché ero stato fortunato, altri no. Forse mi ha salvato la distanza che avevo lasciato avanti a me ed il fatto che avevo le ruote sterzate. Forse quell'unica piazzola esistente in quel tratto d'autostrada allora a due corsie. Chissà, forse molta fortuna. Renato Gioja.
Fiuggi. Piazza Spada. Cartolina del 1956