Renato Gioja. La neve d'Abruzzo - Racconti, cultura, collezionismo, articoli

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La neve d'Abruzzo
Un ricordo del 1971.
In quel periodo ero a Vasto per un cantiere dell'Autostrada Bologna-Canosa. Per andare a Roma l'autostrada iniziava allora a L'Aquila per cui si andava verso Pescara con la Statale e poi verso l'Aquila. Si sapeva che a Torre de' Passeri c'era la solita pattuglia dei Carabinieri con la Fiat Campagnola, si passava per Bussi e gli Altipiani di Navelli. Era Marzo e dovetti andare a Roma. In partenza era una bella giornata quasi di primavera. Maglioncino, scarpe leggere e via con la mia Fulvia Coupè. All'andata tutto bene ma al ritorno a Porta Napoli (L'Aquila) trovai il finimondo. Neve, un autotreno di traverso, le macchine che slittavano e immaginate come potevo sentirmi io, napoletano abituato al mare, in un contesto così e per di più vestito leggero. Dopo lungo tempo, la Forestale con fatica aveva rimesso in carreggiata l'autotreno e ci diceva che dovevamo ripartire per liberare la strada. Ripartire? Ma come ripartire? Mi dissero di un benzinaio un po' più avanti dove potevo acquistare le catene. E così nel buio, appena illuminato da qualche lampione e nel nevischio mi avviai con la macchina che slittava verso questo benzinaio che stava chiudendo ma che fortunatamente aveva le catene. Avevo la macchina, avevo le catene ma bisognava montarle. Se fosse stata una canna da pesca avrei saputo usarla ma le catene! Per mia fortuna arriva una macchina che si ferma proprio vicino all'area di servizio. Ne scende un giovanotto a cui chiedo se per cortesia poteva indicarmi come si montavavano queste catene. Mi dice di aspettare qualche minuto perché aveva appena staccato dal lavoro e andava un attimo a casa (abitava proprio di fronte al benzinaio). Dopo qualche minuto eccolo di ritorno e presto monta lui le catene. Ai miei ringraziamenti mi dice di essere un pompiere e che erano stati impegnati dalla nevicata un po' inaspettata. Ripresi il viaggio lentamente mentre un bus di Di Fonzo che faceva le linee abruzzesi mi superava veloce nella tormenta strombazzando con il caratteristico pì pò  pì pò. . . . . Arrivai A Vasto alle 3 del mattino grazie alla disponibilità dell'Abruzzo della gentilezza. R. Gioja.

Campo di Giove. Cartolina del 1954    
Cartolina di Campo di Giove
 
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