Renato. Confessione. - Racconti, cultura, collezionismo, articoli

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Confessione
Scranni vuoti,
solo il fruscio dei passi
e quegli occhi che mi guardano.
Profondi.
Attendevi che i miei pensieri
inaridissero nel tempo
per vedere le mie lacrime?
Si, il mio cuore è secco
come la tua croce,
ma non l’ho desiderato
non l’ho voluta io
questa vita senza amore.
Di che mi accusi?
Di non aver fermato
l’ora del pensiero ingenuo?
Non sapevo fossero cardi
i giovani germogli del mio cuore.
Ora, stelo curvato,
vorrei spezzarmi ad un tuo sospiro,
tra scranni vuoti,
per quegli occhi che mi guardano.
Profondi.
R.Gioja
 
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