Pozzuoli
Cerco
invano
il
cantar del cardellino
all’apparir
del sole
sulla
vecchia radio
e
i bianchi garofani
alla
canna legati
nella
terrazza alta sul golfo.
E
le colombe, i candidi merletti
al
passar del Santo
e
noi che correvamo,
forti
della fanciullezza,
su
fantasiosi cavalli
nelle
lunghe austere stanze.
Dov’è
il chiacchierio dei bimbi
e
l’acqua nella vecchia conca?
Ora
l’arco, l’erta gradinata,
lo
schianto dei tetti rovinati,
il
recinto delle mura erose
sono
scudo al mio sgomento.
Vita
che mi offri
le
ombre d’ogni giorno,
nessuno
potrà mai
rubare
i miei ricordi.
Sono
solchi serpeggianti
su
ruderi deserti,
sono
gramigna che ritorna
nell’ora
del dolore,
sono
rossori d’un bimbo
che
non volle mai gioire.
R.Gioja