La spiaggia di Sapri - Racconti, cultura, collezionismo, articoli

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Sapri, perché ?
Sapri ha sempre suscitato in me un richiamo che risale alla 5^ elementare ed alla poesia di Luigi Mercantini “La spigolatrice di Sapri” ma, pur cercando qualche motivo, non vi era nessuna ragione particolare perché mi restasse nella mente quella cittadina. Forse l’aver dovuto imparare a memoria la poesia, forse per i suoi contenuti storici, forse perché “erano 300, eran giovani e forti  e sono morti”. Non lo so.
Negli anni ’80 mi capitò di dovermi recare a Sapri per lavoro. Presi un treno da Roma a tarda sera ed ero a Sapri al mattino molto presto. Era autunno ma la visibilità era buona. Per passare il tempo, m’incamminai lungo la cittadina orientandomi verso il mare che certamente doveva essere in una certa direzione ed infatti, con mia sorpresa, mi apparve una spiaggia molto bella, sembrava pavimentata, con le barche tirate a secco. Bellissimo ed inaspettato questo collegamento tra la città ed il mare e mi tornò in mente quella raccoglitrice di spighe che alzando la testa dal suo raccolto vide il vaporetto di Carlo Pisacane ed i giovani mazziniani che venivano a “liberare” il Regno delle due Sicilie. Ritornai a Sapri dopo alcuni anni e stavolta per una breve vacanza estiva. Presi una camera in un albergo in Centro e fu un errore perché nella piazza vi fu una serata musicale che durò fino a notte inoltrata con amplificatori al massimo. Era la band del fratello di un noto cantante e benché già sul tardi non vi fosse pubblico continuò a suonare fino a notte inoltrata. Un evento inatteso che però non tolse niente al mio ricordo di questa cittadina protagonista della storia d'Italia.
R. Gioja
Sapri in una cartolina del 1991.

 
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